In attesa che la stagione del CIVS prenda il via, è giunto il momento di presentare qualche protagonista del Campionato Italiano Velocità in Salita e per farlo abbiamo contattato il già due volte campione italiano (2019-2020) e campione europeo in carica su Yamaha YZF R6, Maurizio Bottalico. Nato a Napoli ormai quarant’anni fa, Maurizio ha intrapreso questa disciplina dopo aver gareggiato per anni in pista come la maggioranza dei piloti professionisti. Un percorso “inverso”, ma molto interessante sul quale gli abbiamo fatto delle domande e gentilmente ci ha risposto con questa piacevole intervista.
- Come hai passato l’inverno e come ti sei e ti stai preparando per l’inizio della stagione?
Venendo da tanti anni di pista la preparazione fisica è fondamentale. Solitamente in questo ambiente è scarsa, perciò mi alleno tanto in bici, e vivendo a Napoli ho un inverno mite che mi concede la possibilità di girare in moto anche in quel periodo. Faccio molto esercizio fisico sia con la bici da strada che con quella sui rulli. Lontano dalle corse cerco di ripercorrere mentalmente le gare dell’anno scorso e guardo i video per cercare di migliorare.
- La tua disciplina è praticata da “specialisti” della salita o comunque delle corse su strada. Come ti sei avvicinato a questo tipo di gare preferendole alle competizioni in circuito?
Per pura passione per questo ambiente e per questa tipologia di gare. L’ho sempre avuta nel cuore e quando ho perso la passione per la pista, ho deciso di seguire questa strada e provare una nuova sfida. Ed è stata una scelta vincente per me.
- E’ una pratica che ha origini lontane, forse le più antiche del motociclismo sportivo, per anni si è corso su strada poi le evoluzioni hanno portato a preferire sempre più impianti fissi, più sicurezza ed anche una maggior visibilità con l’avvento delle TV. Eppure queste corse resistono, non hanno una grandissima ribalta, ma ci sono un sacco di appassionati e partecipanti. Ti senti parte di questa resistenza e da cosa dipende?
Da quando ho scoperto queste gare mi sento parte di tutto ciò. Sentivo dentro questa passione, ma non l’ho mai compresa fino in fondo, finché non l’ho praticata. Il mio ideale di gara è quello di “un panino, una bibita e via a dare gas” e questo concetto si sposa benissimo con le corse in salita.
- E’ stato diramato il calendario delle gare 2021, te lo aspettavi così o ci sono delle situazioni inedite per te?
Più che altro speravo che fosse così vista la situazione, e ne sono felice. Partiamo un po’ in ritardo rispetto alle precedenti stagioni, ma di questi tempi non si può pretendere troppo. Non vedo l’ora di iniziare.
- Sei campione in carica sia nazionale che europeo, pensi di riuscire a riconfermarti nel 2021?
Devo assolutamente riconfermarmi. Lo dico perché sento di avere i numeri per riuscirci e so che me la posso giocare di nuovo. Se non avessi questa consapevolezza, lascerei perdere.
- Le cose cambiano, lo abbiamo visto e lo proviamo sulla nostra pelle, nella vita di tutti i giorni. Una novità c’è di sicuro in questa disciplina, ed è il nuovo promoter di questo campionato. Si stanno avvicinando partner importanti che sono già da tempo nel mondo delle corse, della velocità in pista e fuoristrada. Grazie ad una nuova imprenditoria organizzativa, ora queste importanti realtà entrano in grande stile anche al CIVS. Per fare alcuni nomi Dunlop o Addinol in via ufficiale. Cosa ne pensi?
Penso che sia una scelta importate e giusta del promoter. Le gare devono avere la visibilità che meritano. I concorrenti del CIVS non hanno nulla da invidiare ai piloti che corrono nel Motomondiale o in Superbike e penso che avere dei partner ufficiali renda merito a tutti quelli come me che partecipano a queste gare.
- In ambito organizzativo si ha l’impressione che il 2021 possa rappresentare una rivoluzione per questa specialità, voi che lo praticate da anni cosa vi aspettate?
Mi aspetto quello che finora non ho trovato, ovvero la condizione giusta per ogni pilota. Qui il pilota viene ascoltato poco, mentre dovrebbe godere di più considerazione. Conoscendo Daniele Cesaretti, avremo una condizione migliore, direi opposta a come è stato sarà così. Questo nuovo corso gode quindi di tutta la mia stima.